Malasanità a chi rivolgersi
Malasanità: a chi rivolgersi? casi in Italia e tempi del risarcimento
Se si è vittime di un caso di malasanità è possibile richiedere il risarcimento dei danni subiti. Ecco come procedere, a chi rivolgersi e quali sono i tempi per concludere la pratica.
Malasanità: a chi rivolgersi
Al fine di valutare un caso di malasanità e stabilire l’ammontare del risarcimento che spetta a chi ha subito un danno bisogna rivolgersi a un medico legale. Il compito di questo professionista sarà quello di valutare in modo preventivo l’esistenza di un nesso causale fra la condotta negligente o errata da parte del medico e il danno, che può essere di tipo biologico, morale o esistenziale, causato al paziente.
Oltre che a un medico legale, è necessario parlare con un avvocato:
la prima cosa da fare è quella di mettere a disposizione del medico legale il modulo di consenso informato che è stato letto e sottoscritto prima dell’intervento;
al suo interno sono spesso presenti clausole di non facile comprensione per chi non è esperto in materia: l’intervento dell’avvocato risulta pertanto indispensabile.
Malasanità: A Chi Rivolgersi?
Come orientarsi nel mercato dei servizi legali in materia di responsabilità sanitaria?
Quando si pensa di essere vittima di un episodio di malasanità, alla sofferenza per il torto subito si aggiunge un senso di smarrimento: a chi è meglio rivolgersi? Sì, perché non è agevole individuare la strada giusta da seguire per accertare se, effettivamente, vi siano i presupposti di una responsabilità sanitaria.
Neppure è facile capire quale sia il soggetto più indicato al quale rivolgersi per ottenere giustizia.
Giustizia che, in ambito civile, significa vedersi riconosciuto un equo risarcimento danni.
Cerchiamo di chiarire, in questo breve articolo, perché – a nostro modo di vedere – perchè sia preferibile rivolgersi a un medico legale specializzato in responsabilità sanitaria. Il motivo è molto semplice, il medico legale è l'unica figura in grado di accertare in maniera scientifica l'esistenza o meno dell'errore medico e soprattutto è l'unico in grado di provarla.
Quindi cosa fare se si ritiene di essere vittima di un episodio di malasanità?
Solo dopo aver consultato un medico legale e accertato l'errore medico in seguito ad un intervento chirurgico o una diagnosi sbagliata si può denunciare il fatto alle autorità competenti, le quali daranno inizio all’iter investigativo per accertare che la lesione sia stata concretamente causata dall’erronea valutazione del medico.
Prima di procedere alla denuncia, specifichiamo che si tratta di una procedura da avviare solo in caso di gravi mancanze da parte del medico o della struttura sanitaria e che, seppur essendo un diritto imprescindibile, abusarne sarebbe un elemento che può andare alla lunga a incidere sul fondamentale rapporto di fiducia tra medico e paziente nella sanità generale.
Infatti, dimostrare il nesso causale tra il danno subito e l’errore del medico non è cosa da poco: basti pensare che quasi il 90% delle denunce contro i medici o le strutture sanitarie finiscono per essere archiviate, per mancata colpevolezza o insussistenza delle prove. Ricordiamo, inoltre, che chi denuncia può a sua volta essere esposto al rischio di una controquerela per calunnia o per diffamazione.
Denuncia per malasanità: come fare e chi rivolgersi
Dietro la volontà di denunciare un episodio di malasanità possono esserci diverse ragioni: l’errore del medico chirurgo, la negligenza della struttura sanitaria o un errore diagnostico. In ogni caso, prima di rivolgersi alla Polizia di Stato o ai Carabinieri bisogna essere certi di possedere delle prove che possano dimostrare la gravità e l’evidenza dell’errore ed è per questo che occorre un medico legale.
Significato di Malasanità
Il termine malasanità viene utilizzato per indicare quegli episodi nei quali un medico o la struttura ospedaliera sono responsabili di un errore che ha causato un danno, più o meno grave, al paziente, provocandone in alcuni casi addirittura la morte.
In Italia ci sono ogni anno 34.000 denunce e 300.000 cause per casi di malasanità che riguardano la responsabilità medica sanitaria. Come ci si comporta in queste evenienze? Quando è possibile chiedere il risarcimento danni? Quali sono i tempi che si hanno a disposizione per agire in caso di malasanità?
Gli errori che possono essere commessi da un medico nel momento in cui si sta occupando di un paziente possono essere di diverso tipo, ma è possibile raggrupparli in due grandi categorie:
- sbagli relativi alla parte diagnostica;
- errori riguardanti la parte terapeutica.
Tra i casi di malasanità che si registrano con frequenza maggiore, si possono annoverare:
- le diagnosi errate o tardive, che possono portare il paziente a uno stato di invalidità permanente;
- le infezioni contratte in sala operatoria, per esempio in caso di dimenticanza di oggetti, come gli aghi, nel corpo del paziente;
- malformazioni alla nascita a causa di un errore sanitario;
- lesioni dovute a interventi ortopedici non eseguiti correttamente;
- decesso per errore o negligenza da parte del medico;
- trasfusioni di sangue infetto.
Malasanità: quali sono i diritti del paziente
Il paziente che deve subire un’operazione ha diritto al cosiddetto consenso informato: prima di entrare in sala operatoria ha diritto, in pratica, a leggere dei fogli informativi e conoscere, preventivamente, quelli che sono i possibili effetti collaterali derivanti da un trattamento medico e i rischi principali dell’operazione.
Il paziente deve, inoltre, informare in medici in merito a eventuali patologie pregresse, che potrebbero in qualche modo interferire o avere effetti sull’operazione. Il consenso informato del paziente ha un peso fondamentale nella valutazione della responsabilità medica.
Malasanità: la responsabilità medica
La responsabilità medica relativa a un episodio di malasanità non è esclusa in caso di consenso informato. La responsabilità del medico, che può essere di tipo civile o penale, viene stabilita in seguito a una perizia medico legale.
Uno dei timori più diffusi quando si parla di malasanità è quello di non riuscire a ottenere un risarcimento adeguato rispetto al danno subito a causa dell’errore sanitario.
Altre perplessità riguardano la scelta del medico legale che possa supportare il paziente nel denunciare l’accaduto. Cerchiamo di fare chiarezza in merito partendo dalle basi: a chi è necessario rivolgersi nei casi di malasanit?
Tempi per querela nei casi di malasanità
Dimostrare il nesso causale tra la mancanza da parte del medico e il danno subito dal malato è fondamentale per poter denunciare l’episodio. Quando si hanno prove concrete della colpevolezza del medico, si può allora denunciare effettivamente l’accaduto alle autorità competenti: partiranno così le indagini investigative.
Oltre all’azione di tipo civile, che ha la funzione di far ottenere al paziente il risarcimento per il danno subito, è possibile anche un’azione di tipo penale qualora la responsabilità del medico fosse molto grave:
- a seconda della casistica, si consiglierà al paziente di agire per via civile oppure affidarsi a una causa penale qualora ci siano i presupposti di reato da parte del medico;
- i tempi per la querela corrispondono a tre mesi dal momento in cui il reato è stato commesso per i casi meno gravi.
- In caso di morte del paziente, invece, non ci sono limiti temporali da rispettare.
Malasanità: come fare denuncia
La denuncia per un caso di malasanità può essere fatta sia in forma scritta sia in forma orale. Al suo interno, dovranno essere indicati i seguenti elementi:
- il nome e il cognome del medico responsabile e della struttura sanitaria;
- le generalità della vittima;
- la descrizione di ciò che è accaduto;
- eventuali prove in allegato, che possono consistere in certificati medici, fotografie, testimonianze, cartelle cliniche, il supporto di altri medici, le fatture di ulteriori esami che si è stati costretti a fare o di farmaci acquistati a causa dell’operazione.
Le prove sono importantissime per dimostrare il nesso di causalità tra l’azione del medico, che deve essere un errore di valutazione palese ed evidente oppure un comportamento negligente, e il danno subito dal malato. Le prove dovranno essere fornite alle autorità competenti che, con il supporto di esperti, si occuperanno della valutazione dell’effettività del rapporto di causa-effetto alla base del caso di malasanità.
Casi di malasanità
Tutti i casi che possono rientrare nella definizione di malasanità, a prescindere dal fatto che siano avvenuti in una struttura privata o presso un ospedale pubblico.
La consulenza del nostro studio medico legale ha la funzione di supportare il paziente e di dirigerlo, qualora vi fossero i presupposti, verso un’azione di tipo civile.
Risarcimento danno malasanità: tempi
Se la denuncia per malasanità dovesse avere esito positivo, chi ha subito il danno potrà fare domanda di risarcimento in sede civile, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge.
La prescrizione per fare domanda di risarcimento danni per malasanità:
- è pari a 10 anni nel caso in cui sia stata accertata la responsabilità della struttura sanitaria;
- corrisponde a 10 anni nel caso in cui sia stata accertata la responsabilità del medico scelto dal paziente;
- è di 5 anni qualora venga accertata la responsabilità di un medico che non è stato scelto dal paziente.
Per quanto riguarda l’ammontare del risarcimento, dipende naturalmente dal tipo di danno subito.
Come è stato ribadito nelle righe precedenti, la denuncia per malasanità può avere luogo quando si è nelle condizioni effettive per poterla fare, ovvero quando si hanno delle prove (medico legale) nei confronti del medico e della struttura ospedaliera. In caso contrario, si rischia di trasformare un diritto in un abuso:
- in Italia il 90% delle denunce contro i medici e le strutture sanitarie vengono archiviate per mancanza di colpevolezza o insussistenza di prove;
- bisogna essere molto cauti nel fare denuncia poiché il denunciante può a sua volta rischiare una controquerela per calunnia o per diffamazione.
Si tratta di un rischio di non poco conto, da tenere assolutamente in considerazione: il reato di calunnia, per esempio, prevede la reclusione da 2 a 6 anni.
Quando non si può parlare di malasanità
Sulla base di quanto esposto finora, bisogna stare molto attenti a non confondere la malasanità con un disservizio da parte di una struttura sanitaria, dovuto per esempio a errori di tipo burocratico.
Si può parlare di malasanità quando si verifica un danno alla persona, che può essere sia di tipo biologico, sia morale o esistenziale. A stabilire l’esistenza di questo elemento dovrà essere la perizia del medico legale che valuterà se il danno subito è meritevole di risarcimento perché causato da un errore o da una negligenza da parte del medico e della struttura sanitaria.
Cosa si intende per malasanità?
Il termine malasanità indica un danno provocato a un paziente durante un intervento in una struttura ospedaliera – pubblica o privata – dovuto a un errore o alla negligenza da parte del medico e del personale sanitario.
Ricapitolando : A chi rivolgersi in caso di malasanità?
Nel caso in cui si disponesse di prove effettive per dimostrare il nesso di causalità tra l’errore di un medico e il danno subito dal paziente, si può fare denuncia ai carabinieri o alla polizia per malasanità. Partiranno così le indagini investigative e, in caso in esito positivo, potrà essere anche effettuata la richiesta per ottenere il risarcimento danni.
Cosa si rischia quando non si hanno prove sufficienti contro la responsabilità del medico?
Quando un medico viene denunciato, ma non si hanno prove a sufficienza per dimostrare la sua responsabilità nel caso di malasanità subito dal paziente, si può rischiare di ricevere una controquerela per calunnia o diffamazione.