Risarcimento assicurazione frattura costole

La frattura alle costole consiste nella rottura - più o meno severa - di una o più coste della gabbia toracica. Si tratta di un infortunio abbastanza comune, che nella maggior parte dei casi ha luogo a seguito di un colpo al torace, subìto per esempio durante la pratica di uno sport di

contatto o un incidente automobilistico.

I sintomi e i segni tipici della frattura alle costole consistono in dolore (soprattutto durante la respirazione profonda), gonfiore e presenza di un ematoma più o meno esteso, in corrispondenza dell'area fratturata.

La frattura alle costole è un infortunio potenzialmente molto pericoloso, perché la o le costole fratturate possono ledere i vasi sanguigni e gli organi toracici interni, come i polmoni.

In genere, per stilare una diagnosi corretta, i medici ricorrono ad alcuni esami strumentali, come per esempio i raggi X.

La terapia prevede riposo, applicazione di ghiaccio sulla zona interessata e assunzione di farmaci antidolorifici.

Il sintomo di una frattura alle costole in altre parole è inconfondibile: si avverte un intenso dolore, che diventa più acuto durante l’inspirazione o in seguito a movimenti di rotazione del torace oppure quando ci si piega in avanti.

Cosa non fare e cosa fare

Credo sia importante dirti prima di tutto cosa non devi fare al momento del trauma (e tantomeno in fase di convalescenza):

- provare a bendare la parte;

- fare sforzi e sollevare pesi;

- sottovalutare il trauma, soprattutto se sei abituato a fare attività fisica. Lo dico soprattutto agli sportivi che tendono a ripetersi “È solo un doloretto!”.

La prima cosa da fare, invece, è andare dal tuo medico o al pronto soccorso. Prendere iniziative senza consultare un dottore potrebbe peggiorare la situazione.

Come si diagnostica la frattura delle costole?

Con l’esame clinico obiettivo del torace si va alla ricerca di segni come ecchimosi (ossia lividi) e deformità. Si controlla anche la respirazione e si valutano dolore e crepitii alla palpazione e durante alcuni movimenti.

Per definire l’entità della frattura, è necessaria una radiografia. Attraverso questo esame lo specialista potrà capire in quale punto è situata la frattura se:

- la costa è rotta in più punti;

- ci sono più costole fratturate;

- la frattura è composta o scomposta;

- c’è una lesione o un rischio per gli organi dell’area addominale (nel caso di frattura delle ultime coste) o toracica, per esempio a carico della pleura, la membrana che avvolge i polmoni.

A volte, l’esame radiografico non mette subito in evidenza la frattura. In questi casi, può essere richiesto al paziente di trascorrere alcuni giorni senza fare sforzi e, se il dolore non passa, ripetere la radiografia.

Qual è l’approccio in caso di rottura delle costole

A differenza di quando ci si frattura un arto, la frattura delle costole non può essere trattata con l’ingessatura o comunque con l’immobilizzazione.

Naturalmente, l’approccio terapeutico varia a seconda della tipologia di frattura e delle conseguenze che questa comporta. Ho già accennato al fatto che la rottura delle ultime costole può provocare danni agli organi intra-addominali. Quella delle prime due costole (le più alte della gabbia toracica) può invece portare lesioni cardiopolmonari o vascolari. Per fortuna, questo tipo di frattura è meno comune rispetto a quella delle costole centrali della gabbia toracica.

Frattura alle Costole

Breve richiamo anatomico sulle costole

La gabbia toracica è quella struttura scheletrica che serve a proteggere organi vitali (come il cuore e i polmoni) e importanti vasi sanguigni (aorta, vene cave ecc).

Situata nella parte superiore del corpo umano, esattamente tra collo e diaframma, la gabbia toracica comprende:

- Posteriormente, 12 vertebre;

- Latero-anteriormente, 12 paia di costole (o coste);

- Anteriormente, le cartilagini costali e un osso chiamato sterno.

Ogni paio di costole origina da una delle 12 vertebre posteriori, facenti parte della gabbia toracica.

Nella parte anteriore, le coste terminano con le cartilagini costali; queste ultime rappresentano il punto d'unione con lo sterno solo per le prime 7 paia di coste superiori. Infatti, dall'ottavo al decimo paio, le singole costole si uniscono (sempre tramite cartilagine) alla costa superiore (quindi le ottave alle settime, le none alle ottave ecc); mentre dal decimo al dodicesimo paio, sono libere.

Tra le costole ci sono numerosi muscoli, noti come muscoli intercostali. I muscoli intercostali consentono alla gabbia toracica di espandersi durante gli atti respiratori; pertanto giocano un ruolo fondamentale per l'introduzione dell'aria nei polmoni.

Cos'è la frattura alle costole?

La frattura alle costole è un infortunio abbastanza comune, che consiste nella rottura più o meno grave delle coste del torace.

Spesso la rottura riguarda una costola soltanto; tuttavia, in casi particolarmente sfortunati, può interessare contemporaneamente diverse coste adiacenti (frattura multipla alle costole).

FRATTURA NON SIGNIFICA INCRINATURA

Una costola fratturata non è una costola incrinata.

Infatti, nel primo caso, la costa è rotta e spesso anche in una posizione non naturale; una costa incrinata, invece, è "semplicemente" contusa, quindi per lo più integra e in sede corretta.

Cause

La causa più comune della frattura alle costole è un forte trauma al torace.

Traumi d'intensità tale da rompere una o più coste possono verificarsi in occasione di un incidente stradale, di una caduta o di di uno scontro di gioco durante la pratica di un'attività sportiva.

In aggiunta agli eventi traumatici, possono causare una frattura alle costole anche:

- Una tosse molto forte. Può sembrare strano, ma colpi di tosse particolarmente violenti possono portare alla rottura delle ossa che costituiscono la gabbia toracica.

- Un movimento ripetitivo, svolto sul luogo di lavoro o durante uno sport. In questi frangenti, i medici parlano più propriamente di frattura alle costole da stress.

Due possibili attività sportive che possono indurre una frattura alle costole da stress sono il golf e il canottaggio.

Sintomi e Complicazioni

Il sintomo caratteristico della frattura è il dolore localizzato in corrispondenza del punto di rottura ossea. La sensazione dolorosa varia da paziente a paziente, a seconda della posizione, del numero di costole interessate e della tolleranza individuale al dolore.

PARTICOLARITA' DEL DOLORE

Il dolore post-frattura alle costole tende a peggiorare in alcune particolari circostanze:

- Quando il paziente respira profondamente.

- Con la compressione della zona toracica infortunata.

- Con i movimenti di torsione e piegatura del corpo.

Se, a causa di un dolore molto intenso, il paziente non riesce a respirare in maniera normale, ha la tendenza a soffrire di:

- Fiato corto

- Mal di testa

- Vertigini, giramenti di testa, stanchezza e/o sonnolenza

- Ansia e irrequietezza

SE LA FRATTURA È DOVUTA A UN TRAUMA

Spesso, quando all'origine della frattura c'è un trauma, sull'area toracica coinvolta nell'impatto compaiono due segni che non passano certo inosservati: gonfiore ed ematoma.

SE LA FRATTURA È MULTIPLA: POSSIBILI RISCHI

Se la frattura alle costole è multipla, può portare all'instaurarsi di una condizione medica potenzialmente mortale, identificata con il termine "volet costale".

Il volet costale consiste in un parziale o completo scollamento di un gruppo di costole dalla restante gabbia toracica. Ciò può comportare una situazione di movimento paradosso, in cui il gruppo di coste scollate compie movimenti opposti a quelli della gabbia toracica restante.

Il volet costale può risultare letale quando determina uno pneumotorace associato a grave insufficienza respiratoria. Infatti, in siffatte condizioni, i polmoni si irrigidiscono e gli atti respiratori diventano gradualmente sempre più difficili.

Secondo uno studio statistico anglosassone, ogni 13 individui che si presentano in ospedale per una frattura alle costole ve n'è uno con volet costale.

COMPLICAZIONI

Se grave o non trattata, la frattura di una o più costole può comportare diverse complicazioni, tra cui:

- Lesione dei vasi sanguigni toracici più importanti. Ciò ha luogo quando la rottura interessa le prime tre paia di costole superiori. A recare danno all'aorta o agli altri grossi vasi del torace è uno dei due monconi ossei appuntiti, risultanti dalla frattura.

- Lesione a carico di uno dei polmoni. Le costole che, se fratturate, possono danneggiare i polmoni sono quelle situate a metà della gabbia toracica. Come in precedenza, a "pungere" i polmoni è uno dei due monconi ossei appuntiti, che si creano dopo la rottura scomposta dell'osso.

La principale conseguenza di una costola che lede un polmone è il collasso del polmone stesso, dovuto all'ingresso di aria e sangue nella cavità pleurica. In medicina, tale condizione è nota anche come pneumotorace (PNX).

Lesione a carico di milza, fegato o reni. Questi tre organi sono a rischio di danneggiamento quando la frattura interessa le costole inferiori ed è tale da creare delle estremità molto appuntite.

Polmonite e altri disturbi a livello polmonare. L'incapacità di respirare profondamente, perché tale azione provoca dolore, può portare all'insorgenza di un'infiammazione polmonare anche grave.

Differenze rispetto alla costola incrinata

L'aspetto sintomatologico che maggiormente differenzia la frattura di una costola dall'incrinatura è il fatto che, nel secondo caso, non esiste il rischio di una lesione agli organi interni del torace.

Diagnosi

In genere, l'iter diagnostico per l'individuazione di una frattura alle costole prevede, per prima cosa, un accurato esame obiettivo e, in secondo luogo, l'esecuzione di una serie di esami strumentali, in alcuni casi anche alquanto invasivi.

Poiché una costola fratturata può comportare alcune pericolose complicanze, diagnosticarne correttamente la presenza è molto importante.

Ciò spiega per quale motivo i medici, in presenza di un dolore costale, sono particolarmente scrupolosi nel voler capire l'esatta causa del quadro sintomatologico presente.

 

ESAMI STRUMENTALI

Gli esami strumentali sono fondamentali, in quanto le informazioni che forniscono permettono il raggiungimento di una diagnosi finale corretta e sicura.

Tra le procedure prescritte, possono rientrare:

- Raggi X. Permettono di individuare la maggior parte delle fratture alle costole.

Infatti, presentano dei limiti solo in presenza di fratture costali "fresche" e non nette.

- TAC. Fornisce una serie di immagini tridimensionali, che riproducono molto chiaramente l'anatomia interna del corpo.

È molto utile per analizzare non solo le ossa dell'intera gabbia toracica, ma anche lo stato di salute dei vasi sanguigni toracici, dei polmoni e degli organi addominali.

Si basa sull'utilizzo di quantitativi non trascurabili di radiazioni ionizzanti.

- Risonanza magnetica nucleare (RMN). È un esame radiologico che prevede l'esposizione del paziente a campi magnetici del tutto innocui, senza bisogno di radiazioni ionizzanti nocive.

Come la TAC, è utile per valutare una vasta gamma di elementi: costole, vasi sanguigni passanti per il torace, polmoni e organi dell'addome.

- Scintigrafia ossea. È un esame di medicina nucleare molto sensibile, in quanto mostra qualsiasi alterazione ossea, anche la meno evidente.

 

Risarcimento assicurazione frattura costole

Una attenta e precisa Perizia Medico Legale (Perizia di parte) eseguita dallo Studio Medico Legale della Dott.ssa Lucia Gargiulo, che opera nel campo della valutazione del danno alla persona, è il modo corretto per conoscere non solo l'entità del danno subito, ma rappresenta un indifferibile strumento di comparazione con la proposta risarcitoria che la controparte propone.

Normalmente infatti, nel contenzioso non può essere direttamente valutata dalle parti la natura e la durata delle lesioni, né l'entità della conseguente diminuzione dell'integrità psico-fisica del danneggiato. Si tratta infatti di valutazioni di competenza della Medicina Legale.

La presentazione della propria Perizia Medico Legale consente nell'ordine:

- Individuazione del danno

- la corretta quantificazione del danno

- Individuazione di una proposta di accordo

- Negoziazione di una proposta in via amichevole

- Eventuale azione giudiziaria

Se non si richiede una valutazione e una relazione medico legale a un medico di propria fiducia, la quantificazione del danno biologico effettuata dallo specialista in medicina legale fiduciario della Compagnia di Assicurazione sarà l’unica base per l’offerta di risarcimento di quest’ultima.

Assisto i Clienti generalmente in tutte le fasi del contenzioso, dalla redazione della Perizia Medico Legale alla presenza in sede stragiudiziale e giudiziale.

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Danno Biologico E Danno Alla Salute

In tal senso la Medicina Legale considera le menomazioni sotto due aspetti:

- quello "statico" attinente ai profili anatomici e funzionali della lesione (danno biologico propriamente detto)

- quello "dinamico" che considera l'incidenza delle lesioni sulle abitudini di vita, sulle attività extra-lavorative, familiari e sociali (danno alla salute).

Si tratta di un procedimento valutativo che è stato fatto proprio dalla Corte Costituzionale con la nota Sentenza 14 luglio 1986 n. 184.

Da un punto di vista cronologico il danno biologico va distinto in danno biologico in atto e danno biologico futuro.

Invalidità Temporanea E Permanente

 L' invalidità conseguente al danno va distinta in temporanea e permanente.

In sintesi, può dirsi temporanea l'invalidità subita dal soggetto leso per un periodo di tempo limitato, normalmente immediatamente successivo all'evento lesivo; tale invalidità deve essere causalmente conseguente alle lesioni stesse o alla malattia che ne è derivata e deve impedire al soggetto di attendere in tutto o in parte alle sue occupazioni fino a che non siano completati i fenomeni biologici della guarigione ovvero, in alternativa, della stabilizzazione dei postumi.

All'entità di tali postumi corrisponde l'invalidità permanente.

Nonostante l'avvenuta stabilizzazione dei postumi, deve altresì valutarsi l'entità del danno biologico futuro ove, in via di grande probabilità, l'esperienza clinica insegni che, seppure il danno biologico in atto si situi ad una certa soglia, lo stesso avrà una lenta evoluzione peggiorativa (o in teoria migliorativa) per cui la soglia stessa va corretta in più o in meno rispetto alla parziale osservazione del solo danno attuale.

L'affermazione della risarcibilità del danno alla salute è venuta dalla Corte Costituzionale 14.7.1986 n. 184, est. Dell'Andro.

In tale decisione si opta per la giustificazione della risarcibilità del danno alla salute direttamente sulla base degli articoli 2043 c.c. e 32 Cost., senza ricorrere all'art. 2059 c.c.

Si afferma altresì che "oltre al risanamento, per sé, del danno biologico ove si verifichino, a seguito del fatto lesivo, anche danni-conseguenze di carattere patrimoniale (esempio lucro cessante) anch'essi vanno risarciti con altra autonoma voce, ex art. 32 Cost. e 2043 c.c.

Così ove dal fatto in discussione derivino danni morali subiettivi, i medesimi, in presenza, nel fatto, anche del carattere di reato, vanno risarciti ex art. 2059 c.c.".

Su tale impianto la Corte Costituzionale ha avuto modo di tornare con la successiva sentenza n. 372 del 27/10/1994, est. Mengoni, la quale, pur affermando "ex professo" la sola problematica del danno biologico da morte di congiunto, ha riveduto anche i principali aspetti attinenti al danno biologico in generale.

Assisto i clienti generalmente in tutte le fasi del contenzioso, dalla redazione della Perizia Medico Legale, alla presenza in sede stragiudiziale e giudiziale.