Cause di servizio

In questa pagina vengono raccolti alcuni casi di malasanità dello Studio Gargiulo

Ottobre 2019 - Catania - La Dott.ssa Gargiulo ha deciso di assistere i familiari in causa per il decesso del congiunto causato da epatite C, cirrosi, rottura di varici esofagee.

Brevemente, il Signor F., contrasse l'epatite C a seguito di contagio nel corso di intervento chirurgico di appendicectomia.

Qualche mese dopo l'intervento accusò malessere generale, nausea, vomito, dimagrimento, con diagnosi di epatite C.

La patologia si aggravò rapidamente causando il decesso del paziente.

I familiari hanno chiamato in causa la struttura sanitaria per non aver evitato con i dovuti accorgimenti preventivi, il contagio durante l'intervento chirurgico.

Settembre 2019 - Monza - Il nostro Studio Medico Legale assisterà come consulente di parte il Signor M., colpito da endoftalmite  batterica dopo intervento di cataratta occhio sinistro.

L'endoftalmite è una grave infezione dell'occhio che può verificarsi dopo l'intervento di cataratta e può portare alla perdita della vista.

Dopo l'intervento il paziente ha accusato dolore all'occhio, ipersensibilità alla luce, diminuzione del visus.

Un successivo controllo oculistico ha permesso di porre diagnosi di endoftalmite conseguente all'intervento di cataratta.

Dalla storia clinica risulta una responsabilità della struttura sanitaria per non aver adottato tutte le misure necessarie per evitare l'infezione nel corso dell'intervento chirurgico.

Luglio 2019 - Lamezia Terme - la Dott.ssa Gargiulo è stata incaricata come consulente medico legale di parte dalla famiglia T. Trattasi di un ritardo diagnostico di circa 21 mesi se si considera l'intervallo tra l'errata diagnosi di appendicite e la corretta diagnosi di adenocarcinoma mucinoso dell'appendice.

 

Luglio 2019 - Reggio Calabria - lo Studio Medico Legale della Dott.ssa Gargiulo assisterà come consulente di parte la famiglia S. La Signora si sottopose ad un primo controllo senologico che non evidenziò lesioni produttive nè calcificazioni patologiche. Circa un anno dopo si sottopose ad un nuovo controllo che evidenziò "calcificazioni sospette". Trattasi di un grave ritardo diagnostico che ha provocato un ritardo nei trattamenti della patologia e in una perdita di chance per la paziente.

Maggio 2019 - ATP Milano

Nel corso dell'ATP (Accertamento Tecnico Preventivo) veniva valutata la vicenda sanitaria della perizianda, assistita dal nostro Studio Medico Legale.

La vicenda clinica riguarda un mancato monitoraggio del feto durante il travaglio di parto.

Madre e feto risultavano da tutti gli accertamenti eseguiti in buone condizioni, fino alla mattina del travaglio.

Accompagnata nella sala travaglio, dopo circa due ore, la paziente accusava un malore.

All'ecografia risultava il decesso del feto.

E' stata riconosciuta la responsabilità della struttura sanitaria per non aver evitato con un adeguato monitoraggio il decesso del feto.

E' stato riconosciuto il danno subito dai genitori per la perdita del figlio.

Aprile 2019 - ATP Genova

Nel corso dell'ATP veniva valutata la vicenda sanitaria della perizianda, deceduta per carcinoma mammario, assistita dal nostro Studio Medico Legale.

La vicenda clinica riguarda un caso di errore diagnostico con conseguente ritardo di diagnosi di neoplasia.

La Signora si sottopose ad un controllo senologico con esito benigno; di fatto era già presente una neoplasia diagnosticata circa due anni dopo.

Il grave ritardo ha provocato il decesso della paziente.

E' stata riconosciuta la responsabilità sanitaria della struttura per l'errore diagnostico commesso.

E' stata riconosciuta il risarcimento danni ai familiari per l'errore della struttura e quindi per il decesso della paziente.

Verona - La Dott.ssa Gargiulo viene contattata da giovane coppia per l'assistenza al proprio caso.

Trattasi di shock emorragico materno e morte perinatale in paziente che, a termine di una regolare gravidanza, veniva ricoverata con diagnosi travaglio di parto, con contrazioni per circa 8 ore.

La situazione si aggravava talmente che la paziente veniva trasportata in sala operatoria dove veniva eseguito un cesareo in emergenza e veniva alla luce, priva di vita, la piccola.

Grave in questo caso la condotta dei sanitari che avrebbero dovuto procedere a cesareo in urgenza per i chiari segnali clinici, in particolare mancata progressione della parte presentata.

La Dott.ssa Gargiulo ha deciso di seguire il caso di malasanità.

 

Nota Famiglia milanese nel settore editoria si rivolge alla Dott.ssa Gargiulo per l'assistenza medico legale della figlia. La ragazza di 27 anni, al nono mese di gravidanza, si recava a visita di controllo per sottoporsi a tracciato, a seguito del quale si riscontrava sofferenza fetale e si procedeva quindi a ricovero.

La piccola è venuta alla luce priva di vita.

La condotta imperita, negligente  e imprudente del personale sanitario ha determinato il decesso della piccola.

La responsabilità dei sanitari verte nella mancata uniformità alle Linee Guida e ai principi della buona pratica Clinica. Sono stati omessi importanti esami specifici per il monitoraggio del benessere del feto, anche in considerazione di precedenti tracciati poco rassicuranti.

Un osservazione adeguata avrebbe quindi permesso di gestire con tempestività lo stato di sofferenza fetale.

La Dott.ssa Gargiulo ha deciso di seguire il caso di malasanità.

Catania - Veniamo contattati dalla giovane coppia di Catania che ci espone il suo caso. La giovane donna S. G. accompagnata dal marito si reca presso la Clinica privata al nono mese di gravidanza, dove si reca immediatamente al Reparto di Ginecologia e Ostetricia per sottoporsi ad un tracciato di controllo. Il percorso della gravidanza, bisogna sottolineare, era avvenuto senza alcun problema ed in assoluta normalità da parte della Signora S. G.

Dal tracciato di controllo si riscontra tuttavia sofferenza fetale e quindi si procede in via cautelare al ricovero della paziente. Data la progressione della sofferenza fetale si rende necessario un immediato intervento con taglio cesareo.

Purtroppo malgrado il taglio cesareo il piccolo M. G. viene alla luce privo di vita.

A seguito del decesso veniamo contattati e procediamo ad esaminare le cartelle cliniche della Clinica. Dalle stesse si evidenzia la responsabilità dei medici e della Clinica privata, colpevoli di non essersi uniformati alle buona pratica clinica ed ai Protocolli vigenti per il monitoraggio del feto durante la gravidanza omettendo importanti esami durante il periodo di gravidanza stesso.

Un adeguato esame dei tracciati e una corretta esecuzione degli esami specifici per il monitoraggio del benessere fetale avrebbe evitato il decesso del feto.

Stiamo definendo in via transattiva il caso di malasanità con la Compagnia Assicuratrice della Clinica privata l'entità del danno subito dalla giovane coppia.

Milano -  La Dott.ssa Gargiulo è stata incaricata di seguire il caso di malasanità di una giovane coppia della provincia di Milano per un caso di parto.

La Signora G., che durante i nove mesi di gravidanza aveva un percorso regolare, si recava presso la Struttura Ospedaliera già in fase di travaglio.

I sanitari, accolta la paziente, come da protocollo eseguivano i tracciati ma non valutavano correttamente gli stessi non rilevando alterazioni che definivano il percorso come non rassicurante.

Una corretta valutazione dei tracciati CTG avrebbe dovuto allertare i sanitari e accelerare la proceduta per un parto cesareo. Una più attenta valutazione avrebbe consentito di evidenziare la variazione in senso peggiorativo delle condizioni fetali.

Si è dovuto procedere quindi ad un intervento urgente in sala parto di taglio cesareo per sofferenza fetale.

La piccola M. nasceva con diagnosi di asfissia perinatale, encefalopatia ipossico ischemica.

Siamo quindi a richiedere in via stragiudiziale la definizione della controversia per il risarcimento del danno da malasanità.

 


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